Rosita Di Peri, Università degli Studi di Torino
Donne e diritti in Libano tra secolarismo e confessionalismo
L’obiettivo di questa comunicazione è dimostrare come, nonostante le disposizioni costituzionali sanciscano l’uguaglianza di tutti i libanesi, i diritti delle donne in Libano siano soggetti a diversi vincoli (sociali, religiosi e politici). In un sistema caratterizzato da un complesso e spesso perverso intreccio tra norme statali, norme dei tribunali religiosi, struttura patriarcale della società e politica, i diritti delle donne hanno ricevuto poca o nessuna attenzione o protezione. Questo è il risultato, sosteniamo, dell’istituzionalizzazione delle comunità che ha creato, negli anni, un sistema di potere che ha sempre più puntato a limitare la sovranità dello Stato in alcuni ambiti specifici. La creazione di spazi autonomi di potere esenti dai dettami costituzionali e dalle leggi statali ha dato un enorme potere decisionale (e contrattuale) ai leader religiosi e ai capi villaggio, gli zuama, fatto che ha contribuito a creare sistemi paralleli allo stato per gestire la vita degli individui. Questo ha avuto conseguenze importanti, soprattutto per le donne che, nonostante le restrizioni. sono state tra le protagoniste della nuova ondata di proteste che ha investito il paese a partire dall’ottobre del 2019.